De Chirico riprende qui un soggetto della mitologia classica. Vulcano, dio del fuoco, è raffigurato nella sua fucina insieme ai suoi aiutanti, intento a forgiare le armi per gli dei e per gli eroi. Colpisce la plastica nudità dei corpi violentemente chiaroscurati.
“Nel mio quadro ho cercato di attenermi ai classici sistemi di composizione e di chiaroscuro. Mi sono soprattutto ispirato a Rubens e Velasquez, cercando di concentrare la maggior luce nel centro della pittura e di equilibrare i movimenti dei personaggi e le linee della composizione in modo da formare un tutto armonico e monumentale nel tempo stesso. Ho cercato anche la preziosità della materia; cioè, oltre la qualità intrinseca dovuta al genere di sostanze oleoresinose usate, anche quelle particolari caratteristiche di trasparenza, di luminosità interna, di unità di impasto, che sono sempre state la prerogativa dei grandi pittori antichi e di cui oggi si è perso persino il ricordo. È solo in questo modo che si potrà riportare la pittura sul piano della «vera arte»”. (G. de Chirico, 1949)
Testi: Lorenza Montanari, Martina Neri - Unità Musei del Comune di Forlì
Titolo: Forgia di Vulcano
Autore: Giorgio de Chirico
Data: 1949
Tecnica: Olio su tela
Esposto in: Palazzo Romagnoli
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