Nella sua lunga attività di pittore, ceramista, decoratore, grafico e scenografo, Galileo Chini accoglie le suggestioni dei grandi maestri divisionisti, nonché gli stimoli delle nuove leve futuriste. Cruciale è l’incontro, nel 1897, con Plinio Nomelllini, che indirizza il più giovane collega alla pittura divisionista. Conosciuto il successo internazionale grazie alla realizzazione di raffinate ceramiche, l’artista raggiunge l’apice della fama intorno al 1911, quando partirà alla volta di Bangkok per affrescare la Sala del Trono, una prestigiosa commissione ricevuta dal Re Rama V. L’ora nostalgica sul Mé-nam è quadro d’atmosfera raccolta e meditativa, in cui la simbiosi fra natura e stato d’animo si invera in un cromatismo antinaturalistico evocativo di languide malinconie. La grande tela inquadra la silhouette in controluce di una costruzione nei pressi del fiume di Bangkok, scandendo il ritmo della composizione attraverso un dialogo stringente fra le verticali degli esili pilastri disposti a creare profondità e le linee morbidamente dinamiche del paesaggio circostante, a integrare le ragioni di natura e artificio nella magica armonia dei rossi e blu di un tramonto infuocato. L’originalissima rilettura di un divisionismo utilizzato in chiave sentimentale ed espressiva, è propria di tutte le opere di questo suo fecondo periodo.