L’opera di Frans Floris è fra le più enigmatiche della collezione Valsecchi. La tavola è dipinta su entrambi i lati: nel versante che era destinato a essere visto, il pittore fiammingo si è autoritratto insieme a William Key, un compagno di studi dell’Académie Lombard di Liegi e a tre imperatori romani: Tito, Caio e Vitellio. I cinque uomini sono anche però “conoscitori” di antichità: aprono una cassetta dove sono contenuti frammenti di sculture romane, come la Venere medicea o la Testa di cavallo. Un meccanismo ancora esistente nella cornice permetteva di girare la tavola e di vedere il retro: qui una Battaglia di anziani sembra ispirata alle stampe tratte dagli affreschi di Rosso Fiorentino a Fontainebleau. Floris era stato a Roma nel 1535 e a Liegi, sotto la guida di Lambert Lombard, era il più promettente dei ‘giovani ribelli’ fiamminghi che credevano in un rinnovamento della pittura sulla base degli scambi con l’antico. Questo dialogo a distanza con il mondo romano, in cui antico e contemporaneo si sovrappongono felicemente, è adesso esposto nella biblioteca di Palazzo Butera, in un allestimento disegnato da Giovanni Cappelletti che permette di vedere entrambi i lati dell’opera.
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Titolo:Autoritratto di Frans Floris e William Key con Tito, Caio e Vitellio