La piccola giardiniera, firmata “f. Boucher /1767” su un sasso a destra, esprime l’ideale della bellezza femminile del momento, raffigurata nelle sembianze di una pastorella seducente, dall’incarnato porcellanato e dalle forme aggraziate, apparentemente ingenua e vicina alla natura, ma vestita in un vaporoso abito di seta alla moda; è rappresentata dopo aver colto i fiori nel cestino (da cui il titolo dell’opera), mentre guarda alla sua sinistra, forse attratta dall’amato nascosto nel bosco. L’opera è un tipico esempio del genere delle pastorali galanti o fêtes champetrês che esprimono il desiderio di spensieratezza della corte reale francese, la cui frivolezza attirò le critiche di Denis Diderot che chiese di “liberarsi di queste dannate pastorali”, ma che rendono bene il clima di crescente laicizzazione e il gusto del secolo, pienamente incarnati da Boucher in questo piccolo capolavoro.
Titolo: La piccola giardiniera
Autore: François Boucher
Data: 1767
Tecnica: Olio su tela
Esposto in: Palazzo Barberini
Nella Mostra: Di natura e d’invenzione
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