La grande tela costituisce uno dei capolavori del pittore monzese Eugenio Spreafico: lungo una strada sterrata di campagna, segnata dai solchi delle ruote dei carri, avanza verso l’osservatore un gruppo di giovani donne che, terminato il lavoro, rientrano al tramonto alle loro abitazioni. Spesso considerato una sorta di “Quarto Stato” al femminile, il dipinto evoca la realtà monzese di fine Ottocento, calata nel clima di attenzione al dato reale e al dinamismo sociale dell’epoca, privo tuttavia di risvolti polemici o di denuncia come sempre nella produzione dello Spreafico, attento osservatore dallo sguardo partecipe. L’opera fu esposta per la prima volta nel 1895 a Genova dove era in vendita per la somma di Lire 3000; si tratta, stando ai commenti dell’epoca, di un soggetto già trattato dallo Spreafico – ma non solo – in composizioni analoghe degli anni ’80 del XIX secolo, ripreso successivamente a testimonianza della fortuna iconografica del modello delle lavoratrici che avanzano cantando.