Enrico Castellani è uno degli artisti italiani contemporanei più conosciuto e apprezato anche all'estero.
Dopo le prime esperienze ispirate all’Action Painting americana, si avvicina allo “Spazialismo” di Lucio Fontana e all’arte provocatoria dell’esuberante amico Piero Manzoni.
Castellani e Manzoni fonderanno, assieme ad Agostino Bonalumi, la rivista “Azimuth”, nel 1959, anno delle prime “Superfici a rilievo” di Castellani: tele monocrome, per lo più bianche, nelle quali l’artista va alla ricerca di una spazialità oltre la tela.
L’opera Superfice Bianca, costituita da una tela trapunta sul retro da cunei in legno, è uno dei più interessanti esempi dell'arte "spazialista" di Enrico Castellani. Puntando la tela si creano estroflessioni, rientranze, sporgenze che alludono ad uno spazio totale, sul quale la luce può scorrere e dare luogo a vibrazioni chiaroscurali. Quest'ultime proseguono al di là dei contorni fisici dell’opera, negando così la bidimensionalità convenzionale attribuita a questo supporto pittorico.
Collocazione: sala n.7
Titolo: Superficie bianca
Autore: Enrico Castellani
Data: 1988
Tecnica: Acrilico su tela
Esposto in: Palazzo delle Paure
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