Cultura mummificata venne esposta durante una delle più controverse Biennali di Venezia,quella del 1972,segnata dallo scalpore intorno alla Seconda soluzione di immortalità di Gino De Dominicis. Mattiacci partecipò con quattro opere:"Alfabeti primari" (1972),dodici stele fuse in alluminio riproducenti immaginari alfabeti perduti; "Planisfero con fusi orari" (1972),sette orologi fissati a parete;"Progetto totale" (1972), composto da un vero telefono funzionante corredato da una serie di elenchi telefonici internazionali, e l'opera in collezione GAM "Cultura mummifiata", accumulo disordinato ad arte di cento calchi di libri fusi in alluminio, già presentato a Roma all'inizio dell'anno insieme ad Alfabeti primari. Quattro opere sui codici culturali alla base del nostro apprendere:l'alfabeto e l'orologio, che determinano il linguaggio e il tempo , il telefono, in grado di modificare la nostra percezione della comunicazione e della distanza fisica e infine i libri, casseforti del sapere ,della storia, archivio della società occidentale. Il disordine dei volumi, collocati a terra in un mucchio diseguale,alcuni di essi in bilico,appoggiati sopra altri in posizione verticale, è solo spparente:sono immobili, fissati,"mummificati". Mattiacci costruisce un'immagine concettuale che riflette sulla cultura come convenzione,sul rischio della chiusura e della staticità del sapere, riuscendo a mantenere uno sguardo chiaro ed evocativo.