Il dipinto si compone di due piani sovrapposti: nella parte superiore troviamo la Vergine Assunta al cielo, circondata da schiere angeliche, mentre in primo piano si può riconoscere san Michele Arcangelo con il consueto attributo della bilancia per la pesa delle anime legata alla cintura, mentre lotta con il demonio. Sullo sfondo sono paesaggi montani, un borgo turrito e una rappresentazione di apostoli che circondano il sepolcro di Maria, vuoto, nel quale sono nati miracolosamente alcuni fiori. La tavola fu eseguita per il Duomo di Reggio, su committenza del duca Alfonso I d'Este per celebrare il rinnovato dominio sulle città del ducato estense, perduto in favore del papa Giulio II nel 1510. Si tratta di un’opera alquanto complessa costruita per piani sovrapposti che la critica ha assegnato alla collaborazione dei due fratelli: al Battista spettano le scene con la Vergine assunta con gloria di angeli, gli Apostoli al sepolcro e il paesaggio. Le figure di San Michele arcangelo, che si impone sull’ambiente naturalistico circostante, e del mostruoso demonio, sconfitto ai suoi piedi, con il volto aggressivo e grottesco, la coda incendiata di giallo sulla punta e le estremità palmate, nascono da un’idea del tutto singolare tipica della pittura eccentrica di Dosso Dossi.