Il quadro che qui si presenta appartiene al momento di massima notorietà dell'Amorosi che, lasciata la bottega di Giuseppe Ghezzi a Roma per camminare con le proprie gambe, diventa nella capitale punto di riferimento per quanti volessero arricchire la propria quadreria con soggetti curiosi ed inconsueti. Infatti Antonio Mercurio Amorosi, marchigiano di origine, non tarda a rendersi conto di avere una particolare predisposizione per le scene di genere, le Bambocciate come venivano definite, non senza disprezzo, da chi alla pittura chiedeva solo soggetti alti e profondi. Di contro alla rappresentazione dei temi religiosi, della storia antica ed anche della mitologia, i bamboccianti sceglievano per i propri quadri protagonisti miserabili, colti nei gesti di una quotidianità povera e meschina cui fanno da sfondo ambienti sordidi ed angusti. Suscitavano la curiosità ed attraevano l'attenzione di persone ricche e colte, fascinate dal mondo alieno dell'indigenza e della mendicità.
Titolo: Concertino di villani
Autore: Antonio Mercurio Amorosi
Data:
Tecnica: Olio su tela
Esposto in: Cassa di Risparmio di Jesi Foundation
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