L’artista, di origini lituane, si trovava già da qualche anno a Roma: studentessa presso l’Accademia di Belle Arti della capitale, presso cui conobbe Mario Mafai e Scipione, aveva già maturato delle esperienze internazionali con i suoi studi a Parigi e Londra, dedicati soprattutto alla sua formazione musicale. Come si evince in questo autoritratto, infatti, la Raphaël rappresenta se stessa con il violino, conferendo verità e aderenza al dato reale, ma con un approccio formale ispirato al fauvismo e in particolare a Chagall che accentua la scelta per uno stile fluido e sentimentale.