Esiste una classe di minerali, denominata degli elementi nativi, costituita da tutti quei minerali formati da un solo elemento; i più famosi sono senz’altro l’oro, l’argento, il platino, il rame e il diamante (costituito solo da carbonio). Eppure sfidiamo qualunque di questi famosi colleghi a battere la bellezza e la rarità dei campioni di zolfo estratti in passato ad Agrigento (Sicilia). Lo zolfo è infatti un minerale facente parte degli elementi nativi, facile da rinvenire in un numerose località su scala planetaria. La maggior parte delle volte lo zolfo si rinviene in ammassi polverosi, scarsamente o per nulla cristallizzati, e viene estratto e commercializzato quasi esclusivamente per fini industriali (in insetticidi, funghicidi, esplosivi, etc). Pur essendo così diffuso, lo zolfo si può anche incontrare in campioni di assoluta importanza mineralogica, in particolare questo minerale “ha scelto” una splendida regione italiana, la Sicilia, come località per manifestarsi nei suoi esemplari più estetici. I campioni come questo illustrato nella fotografia, con cristalli caratterizzati da un intenso colore giallo, ottima trasparenza, perfetto abito prismatico e notevole dimensione, sono in assoluto tra i più desiderati e ricercati nel panorama mineralogico. Acquisito nel 1852 dal Museo di Mineralogia, all’interno della Collezione Spada, questo campione arricchisce, assieme a numerosi altri esemplari presenti nel Museo, la più importante raccolta esistente al mondo di esemplari di zolfo siciliani. Ad aumentare il valore ed il prestigio di minerali come questo, è il fatto che le miniere di zolfo siciliane non vengono più sfruttate e non è dunque possibile estrarre al giorno d’oggi nuovi esemplari: lo zolfo presente nella collezione mineralogica della Sapienza è il classico caso di campione museale in cui la bellezza estetica è pari al valore storico.
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