Il plastico ricostruisce la città di Tharros al tempo dell’imperatore Costantino (principio del IV secolo d.C.). La città, di fondazione fenicia, viene riportata alla luce con i templi di Giove, Giunone e Minerva, le terme, l’acquedotto a due ordini di arcate, l’anfiteatro e il sistema viario. La città di Tharros è localizzata in un sistema di vallecole dominate dai bassi rilievi della Torre di San Giovanni e di Su Murru Mannu, che la riparano dal vento dominante di nord-ovest. In un’area urbanizzata forse già in età fenicia, ma sicuramente nel periodo cartaginese, la città fu abitata fino al principio del secondo millennio dopo Cristo. La viabilità risentì della geomorfologia del sito adeguandosi alle curve di livello, con l’eccezione del settore settentrionale dove in un momento indeterminato, forse già in età punica, furono tracciati due assi viari quasi rettilinei e paralleli che mettevano in comunicazione la città bassa con quella alta. L’urbanistica di Tharros non variò nettamente con l’avvento del dominio romano sullo scorcio del III secolo a.C. Evidenti misure di riqualificazione urbana si colgono esclusivamente in piena età imperiale, con il riassetto della fascia prospiciente il golfo di Oristano, dove sorsero due edifici termali intorno alla metà ed alla fine del II secolo d.C., mentre un terzo complesso termale fu realizzato in un’area retrostante le terme N.1 nel II-III secolo d.C. Un piccolo acquedotto che recava l’acqua alla città captandola da un pozzo d’acqua dolce sito a mezzo chilometro a nord di Tharros fu eretto verso il 200 a.C. Ancora in età imperiale avanzata fu costruita un'arena per i ludi gladiatori e per le venationes, sulla sommità del colle di Su Murru Mannu. Il porto, in età romana, sembra ubicato nel golfo di Oristano non lontano dall’area del complesso termale più settentrionale.
Titolo: Plastico di Tharros
Autore: Anonimo
Data: IV sec. a.C.
Tecnica: Plastica
Esposto in: Museo Antiquarium Arborense
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