La forma lenticolare del piattello deriva da tipi ellenistici prodotti in area siro-palestinese e destinati a una committenza di ceto elevato, che non hanno grande diffusione sul territorio piemontese e più in generale cisalpino. L’esemplare si affianca ad un altro piattello simile, oggi disperso, dalla vicina necropoli romana di Trofarello (Torino), mentre un frammento da Pollenzo (Bra, Cuneo), proveniente da una tomba databile tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., documenta la variante con inserzione di piccoli riquadri a mosaico. Non sono state ancora individuate le manifatture vetrarie di questi prodotti di complessa realizzazione, la cui localizzazione è stata ipotizzata nell’Italia nord-occidentale e a Roma, in quest’ultimo caso riconosciute sulla base del ritrovamento di semilavorati. Il piattello è stato ritrovato nel 1879, riutilizzato come coperchio di un vaso nella tomba di un personaggio maschile di rango databile tra la fine del VI e la prima metà del VII secolo d.C.