Il mosaico con la raffigurazione del pavimento non spazzato (asarotos oikos) costituisce una delle rare e più antiche copie romane giunte sino a noi di un’originale creazione attribuita da Plinio il Vecchio (Naturalis Historia XXXVI, 184) al noto mosaicista Soso, vissuto nel II secolo a.C. alla corte dei re di Pergamo. Pesci, interi o già consumati, uova, foglie di vite, olive, mele, pere, ciliegie, fichi, uva, mandorle e castagne, rappresentati in ordine sparso sul pavimento, sono ciò che rimane del lauto banchetto che doveva ricordare a chiunque lo calpestasse la ricchezza del proprietario.
Titolo: Mosaico con il motivo del “pavimento non spazzato”
Autore: Anonimo
Data: Seconda metà del I secolo a.C.
Tecnica: Tessellato lapideo
Esposto in: Museo Archeologico Nazionale di Aquileia
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