La Vergine seduta, perfettamente frontale, veste una tunica rossa e un manto dorato con decorazioni nere sul bordo. Ha i capelli bipartiti che si intravedono al di sotto di un velo bianco che le scende sulle spalle. Sul capo reca una corona. La Vergine sostiene con la mano sinistra, in piedi sul suo ginocchio, il Bambino benedicente, che veste una tunica verde e un manto d'oro. Il gruppo è contenuto all'interno di un tabernacolo a pianta triangolare decorato nella parte superiore da un'archeggiatura con cielo stellato, nella parte intermedia da un drappo damascato rosso e argento a mo' di dorsale ed in basso da un sedile di tipo cosmatesco su cui sembra sedere la Vergine. Sugli sportelli, andati perduti, che originariamente chiudevano il tabernacolo erano raffigurati, a destra: la Crocifissione, la Fustigazione e il Bacio di Giuda, a sinistra: l'Annunciazione, l'Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio, unico riquadro rimasto ed attualmente conservato nel Museo. L'opera è attribuita ad un’inedita personalità pittorica indicata con il nome convenzionale di Maestro di Fossa, attivo nell'Umbria meridionale ed in Abruzzo nella prima metà del XIV secolo. Gli sportelli, trafugati, che chiudevano il tabernacolo, erano dipinti con storie della vita di Cristo. A sinistra: L’Annunciazione, L’Adorazione dei Magi, La presentazione al tempio; a destra: La Crocifissione, La Fustigazione, Il Bacio di Giuda. E’ stato recuperato solo il frammento con la scena della Presentazione al tempio che figura esposto al Museo. Anche i pannelli sono stati attribuiti al Maestro di Fossa, cui in seguito sono state accostate diverse opere presenti a Spoleto ed in collezioni private.