Il retablo appartenne alla chiesa di San Francesco (attribuzione su base documentaria di P. Olivo) , documentata sin dal XIII secolo. L’opera è attribuita ad ambito catalano (prima metà del Quattrocento). Il retablo si componeva in origine di tre tavole, delle quali sono giunte sino a noi quella centrale e l’anta destra.
Il trittico è una tempera con fondo dorato, con colonnine tortili che scandiscono i pannelli pittorici, suddivisi in due scomparti. Nella tavola centrale è la Vergine che allatta il Bambino, su un trono tra Angeli musicanti; in alto una drammatica Crocifissione, in cui si narra l’ultimo atto della passione di Cristo, con il compianto della Vergine e delle Pie Donne, la divisione delle vesti di Cristo, la guardia armata ai crocifissi, l’offerta a Gesù d’una spugna imbevuta d’aceto. L’anta destra presenta nella scena inferiore un giovane San Martino ritto sul suo cavallo, mentre con la spada ha tagliato un lembo del suo prezioso mantello per rivestire il Cristo-mendico ignudo che in attitudine grata guarda il santo cavaliere. Nella scena superiore è narrata la storia del Santo, abbandonati i fasti familiari, è consacrato vescovo di Tours sotto le vele di una cappella gotica a crociera, tra quattro vescovi e gli astanti alla cerimonia.
Titolo: Madonna degli angeli
Autore: Anonimo
Data: 1420
Tecnica: Tempera su tavola
Esposto in: Museo Antiquarium Arborense
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