La parola “diamante” deriva dal nome latino adamas (genitivo adamantis), che significa “indomabile” ed è riferito alla durezza eccezionale di questa pietra. Il diamante è un minerale formato da carbonio (C) per il 99,95% e da altri elementi in traccia per la rimanente percentuale.
Ha densità 3,52 e la sua durezza (resistenza che un minerale oppone alla scalfittura) è pari a 10, ovvero la durezza massima della scala di Mohs (scala usata per la valutazione della durezza dei materiali); l’indice di rifrazione, molto elevato, è pari a 2,42. Il diamante presenta inoltre il più alto termine di lucentezza per i minerali trasparenti, che viene definita adamantina.
Queste fredde ma caratteristiche proprietà possono servire a caratterizzare il diamante, ma non bastano per descrivere questo splendido e limpido cristallo di 1,59 carati, estratto in Brasile,
preservato dal taglio e donato al Museo di Mineralogia dal Monsignor Lavinio de’ Medici Spada. Diamanti come questi sono al giorno d’oggi introvabili, in quanto alla rarità nel ritrovamento di cristalli di dimensione e qualità come quelle che caratterizzano l’esemplare qui illustrato, si unisce la rarità dovuta al fatto che cristalli con tali caratteristiche vengono tagliati ed impiegati in gioielleria.
Questo diamante, depositato nel 1852, è solo uno dei primi tra quelli presenti nel Museo di Mineralogia, che ospita anche uno splendido diamante cangiante all’interno della Dactyliotheca e diversi esemplari di diamanti antichi fra i quali un campione storico su matrice della miniera di Kimberley (acquistato dal museo il 5 marzo del 1887 per un valore di 600 marchi, ovvero di 750 lire). Nel museo è inoltre presente una collezione di riproduzioni dei diamanti celebri.
Titolo: Diamante
Autore: Anonimo
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Tecnica:
Esposto in: Museo Universitario di Scienze della terra
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