L’oggetto, che riproduce in pietra una corona vegetale di foglie intrecciate con fiori, è offerto da L. Decumius M.f., ingenuo (nato libero), alla Fortuna Primigenia, divinità titolare del più celebre santuario prenestino. Corone di foglie (e diademi) erano utilizzate per ornare simulacri divini, rappresentazioni di offerenti, altari, nonché gli stessi addetti al culto. Nel mondo greco e romano non mancano inoltre testimonianze sull’uso di offrire alle divinità corone votive, spesso realizzate in metallo prezioso. La consuetudine di offrire corone alla Fortuna Primigenia appare ulteriormente documentata dai donari offerti nel santuario da un locale del conlegium di coronarii, nonché da altre iscrizioni di età imperiale. L’iscrizione [Fortuna Prim(i)g(enia) / L(ucius) D(e)cumius M(arci) f(ilius) / don(um) ded(it)], per il formulario piuttosto semplice, suggerisce un inquadramento cronologico del documento verso la fine III sec. a.C. o, al più tardi, agli inizi del secolo successivo.