Esposto in:
Viale dell'Università, 34, Roma
Aperto, sta per chiudere: chiude alle 18:00
Profilo verificato
La cannula veniva introdotta in un foro precedentemente praticato sull’addome, a circa quattro dita di distanza sotto l’ombelico a sinistra. Tale foro, praticato con molta cura in modo da non intaccare qualche vena, doveva essere profondo non più di un terzo di un dito, fino a raggiungere la perforazione del peritoneo. Il disco lamellare posto ad una estremità serviva proprio a introdurre la cannula fino alla giusta profondità, evitando l’eccessiva penetrazione.
Titolo: Cannula evacuatrice
Autore: Anonimo
Data:
Tecnica:
Esposto in: Museo di Storia della Medicina di Roma
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