“Color acqua di mare limpido”, così appare scritto sullo storico cartellino che accompagna l’eccezionale cristallo singolo di berillo illustrato in figura. Il berillo - il cui nome, non a caso, deriva dal greco beryllos e significa “preziosa acqua blu-verde del mare”- è un minerale celebre per le sue ben note varietà gemmologiche: smeraldo (colore verde) e acquamarina (colore azzurro). Per questo motivo, la grande maggioranza di cristalli di berillo che si presentano con colore, trasparenza e limpidezza tali da essere impiegati in campo gemmologico vengono tagliati e sottratti alle collezioni mineralogiche. Una splendida eccezione è questo campione, estratto in Siberia, e giunto nel Museo di Mineralogia della Sapienza con l’acquisizione della collezione Spada nel 1852; il cristallo in questione è caratterizzato da un intenso colore azzurro-verdastro, da un’eccezionale trasparenza e da un’ottima limpidezza. Solo la caparbia opera di conservazione del Monsignor Lavinio de’ Medici Spada e dei direttori del Museo che nel tempo si sono succeduti, ha permesso a questo cristallo di “sopravvivere” alle pressioni delle gioiellerie e di mantenere intatto tutto il suo splendore.
Pochi esemplari al mondo riescono a rappresentare il minerale berillo come questo cristallo siberiano; è sufficiente visitare la vetrina dove è esposto e ammirare la luce che sprigiona per capire perchè il termine latino berillus, abbreviato nel prefisso brill-, ha dato origine al verbo italiano “brillare”.
Titolo: Berillo
Autore: Anonimo
Data:
Tecnica:
Esposto in: Museo Universitario di Scienze della terra
Tutte le mostre in corso ed in programma dove sono presenti opere di