La grande tela raffigura una veduta della Strada Ferdinandea (così denominata in occasione della visita a Monza di Ferdinando I d'Asburgo, ribattezzata poi Via Vittorio Emanuele in onore del primo re d’Italia), realizzata fra il 1838 e il 1847 sventrando e rettificando un tessuto urbano medievale nel pieno centro storico della città. La strada, parte del percorso militare austriaco verso il passo dello Spluga, appare affiancata da una cortina di sobri edifici ottocenteschi, alcuni dei quali ancora in costruzione; la veduta è presa da sotto i portici dell’Arengario, il medievale palazzo comunale di Monza, dove il pittore immortala con minuzia di particolari una serie di “quadretti” di vita quotidiana, descritti con quel tono elegante e misurato che fece dell’Inganni uno dei più apprezzati autori di vedute urbane nella Lombardia di metà ‘800.